Era (anzi ... è) un Calabrese ed era (anzi ... è) un Comunista! Due prerogative di cui bisogna vergognarsi, dato che i media le ricordano sempre e solo quando bisogna parlar male di qualcuno.
Ad esempio se si parla di Lenin si specifica che era Comunista e che avrebbe ammazzato non so quanti milioni di suoi connazionali, e mai si addossa a lui e al suo comunismo il merito di aver scolarizzato milioni e milioni di contadini russi completamente analfabeti. In particolare tutti si scordano di citare le sue autentiche vere frasi, quasi a dire ... << Lenin tace e questo vuol dire che lui stesso ammette le colpe che gli si additano!!! >>!
Quando invece si parla di Lincoln i media ci rammentano i suoi pensieri positivi che ben si sposano con la democrazia. Ma chi c'era alla presidenza degli stati uniti durante la guerra di secessione? A chi possiamo addossare la morte di milioni e milioni di cittadini americani a causa in quel conflitto? E tutte quelle razzistiche frasi discriminatorie contro i pellerossa … perché vengono misteriosamente attribuite al periodo storico e non a chi le ha effettivamente pronunciate ... ossia Lincoln???
Stesso discorso vale sui calabresi (e meridionali in generale).
Ad esempio il luogo di nascita è un dettaglio di primaria importanza quando si parla di (presunti) criminali che nascono in Calabria; ma diventa una precisazione superflua quando si parla di brave persone.
Tanto per, quasi nessuno sa che Tommaso Campanella ─ il famoso utopista che scrisse “la Città del Sole” nel 1602 ─ nacque il 5 settembre 1568 a Stilo (in provincia di Reggio Calabria). E ancora oggi di lui sappiamo solo che era un << utopista >>, cioè una persona stupida. In realtà il tizio subì ben cinque processi (e torture varie) per via delle sue idee, anche se in seguito venne liberato da se stesso ... nel senso che dopo 27 anni di galera riuscì ad EVADERE e a rifugiarsi a Parigi, dove morì nel 1639. Da segnalare che il suo peggior capo di accusa fu quello di aver scritto una “Apologia pro Galileo”.
Ovviamente per chi nasce da Roma in su si applica la strategia opposta: il luogo di nascita è importante quando il personaggio è “buono” ed è un dettaglio quando il personaggio è cattivo.
Il seguente link si riferisce ad una imbarazzante intervista di Maurizio Costanzo a Rino Gaetano